
L’atleta in gara percepisce la realtà in modo altamente “individualizzato”: il vantaggio, il testa a testa e lo svantaggio, non risultano quindi situazioni uguali per tutti , ma condizioni temporanee che evocano nell’interiorità dell’atleta EMOZIONI-PENSIERI-PREVISIONI-REAZIONI diverse , fondate sul vissuto del momento e sulla qualità del rapporto che, ciò che sta succedendo nel qui-ed-ora , tesse con l’esperienza passata .
Per ogni atleta, alcune EMOZIONI risultano fisiologicamente più difficili da gestire, proprio perché depotenzianti , inibenti e talvolta ancorate ad una memoria “negativa” di un evento passato .
Come sappiamo, l’unico momento in cui l’atleta può cercare di attuare un cambiamento o attivare una reazione, è’ il momento PRESENTE , “il passato è passato e il futuro non c’è ancora”.
Una volta identificata la reazione emotiva SOGGETTIVA , connessa ad una situazione “sensibile” in gara ( vantaggio-svantaggio-testa -a-testa, fatica muscolare, errore tecnico, errore tattico , etc.) , l’atleta può consapevolmente RI-SIGNIFICARE l’evento stesso ( probabile o temuto) e attivare una sorta di RISTRUTTURAZIONE COGNITIVA; a questo proposito l’atleta può per esempio farsi alcune DOMANDE STIMOLO, utili per il cambiamento di prospettiva, ad esempio :
- “Da quali altri punti di vista potrei guardare quella possibile situazione ? “
- “Quale opportunità c’è in serbo per me in quella situazione così bloccante che vorrei evitare?”
- ”Cosa potrei fare e pensare di diverso per gestire quell’emozione ?”
- ”Se quel momento fosse una palestra, cosa potrei imparare ? “
- ”Cosa mi serve CREDERE della mia capacità di gestire quella situazione?”
Questo processo di ristrutturazione cognitiva , soprattutto se coadiuvato dall’allenatore nella comunicazione “consapevole” e “orientata” con l’atleta, può generare, nel tempo, una nuova PERCEZIONE che riuscirà ad attivare innovative e favorevoli modalità di GESTIONE di GARA.
Un atleta capace di riconoscere, accogliere e gestire le l’emozioni e di dialogare proficuamente con la propria mente , non ha bisogno di fare PREVISIONI , perché riesce a darsi il permesso di CREARE ATTIVAMENTE , per quanto possibile , la REALTÀ DESIDERATA.

